Come è possibile che le carte riescano ad essere uno strumento d’aiuto così portentoso?
La profondità assoluta, la precisione, il disvelamento degli stati emotivi più remoti con cui essi rispondono è qualcosa di sovrasensibile. Non c’è domanda a cui essi non rispondano con chiarezza, non c’è processo che essi non possano aiutarci a percorrere con forze di coscienza rinnovate. In un approfondimento di Tarologia avvertiamo noi stessi a colloquio con qualcuno o qualcosa che sembra essere lì esattamente per aiutarci a comprendere.
Dobbiamo temere ciò che è sovrasensibile? O al contrario dobbiamo affidarci ad esso con devozione cieca?
Forse è tempo di comprendere, attraverso l’uso della Tarologia, quanto ci sia una via mediana fra queste due cose che chiede di essere percorsa. E’ sovrasensibile o esoterico ciò che è presente e vivente nel Cosmo ma semplicemente non possediamo sensi per percepirlo e definirlo con chiarezza. Ma ciò che è invisibile ai nostri sensi corporei non lo è per quegli altri organi di senso che vivono in noi e che sono sempre più in grado di percepire quella Saggezza meravigliosa di cui il Cosmo è intessuto.
Al contempo abbandonarsi ad un’idea di Fato che predispone i nostri eventi ed aspettarsi una rivelazione di cosa sia stato predisposto per noi ci allontana da un’interazione con il sovrasensibile, il cui ponte è proprio la nostra volontà di cooperare per innalzare il nostro sguardo oltre ciò che ci determina.
Vivere un’esperienza di Tarologia, avvalendosi dell’aiuto di una guida che favorisca il processo, è un prodigioso incontro con se stessi. I Tarocchi permettono di aderire alle proprie profondità con decisione e delicatezza insieme. Mettono a nudo le nostre movenze, i punti di blocco rispetto ad un problema che non sappiamo risolvere, ci aiutano a comprendere dove ci stiamo dirigendo con la nostra consapevolezza e quali fatti nascosti, invece, stanno remando contro i nostri sforzi coscienti. I Tarocchi sanno portare conforto al nostro dolore più profondo e sanno offrirci un consiglio amorevole su ciò che possiamo rafforzare in noi per predisporre uno scioglimento del problema sui cui li abbiamo interrogati. Sanno dirci dove ci troviamo esattamente in questo tempo quando la confusione di scopo attanaglia il nostro cuore e ci aiutano a comprendere persino la funzione di tale confusione, affinché essa possa sciogliersi.
L’idea di scioglimento e risoluzione dei problemi è il punto di svolta concettuale che sovverte l’idea dei Tarocchi come mera divinazione. Non ci rivolgiamo ad una consulenza di Tarologia per apprendere passivamente qualcosa ma per partecipare alle forze di guarigione che sono presenti in un processo di questo spessore. Come in una Costellazione Familiare una stesa di Tarocchi, ben guidata dal Facilitatore, crea un movimento ben preciso all’interno del quale possono prodursi interazioni che diventano veri e propri atti risanatori nel processo. La stesa tarologica agisce nel tempo sulla coscienza di colui che vuole lavorare su se stesso, e l’atto cosciente immette, attraverso la sua volontà di cooperare, un movimento gravido di nuove informazioni luminose e benefiche.
Disidentificare i Tarocchi dalla cartomanzia potrebbe non essere un’operazione immediata per qualcuno. Strano pensare quanto a volte, prima che le cose ci raggiungano nella loro vera potenza, dobbiamo prima lottare per dissolvere una sorta di contro-immagine caricaturale che per prima ci ha raggiunti, e ha magari, in questo caso, congelato in noi un’idea del tutto errata di cosa fossero i Tarocchi. Abbiamo visto per ogni dove facili profezie fatte con le carte, e talvolta forse ci siamo intimoriti al punto che l’ansia da anticipazione del futuro è stata persino travolta dal terrore di conoscere tale futuro.
E’ come se si dovesse trascendere un equivoco: il futuro non è un fato che pende sulla nostra testa come una spada Damocle, né tantomeno una lotteria in attesa del nostro acquisto del biglietto per fare uscire i nostri numeri. Il Futuro è qualcosa di inscindibile dal nostro passato e dal tempo presente, e divenire coscienti di queste forze che operano in noi è il solo modo giusto per aprirci ed accogliere quello che il nostro destino ci invita ad abbracciare. I Tarocchi non sono che questo: una portentosa chiamata al Risveglio. Quanta differenza c’è tra il camminare bendati e legati in una strada mentre qualcosa ti spinge e ti strattona, e il camminare liberamente con il proprio ritmo e con gli occhi pervasi dalla chiara visione prospettica e retrospettiva?
E’ di grande importanza comprendere come le forze del futuro e del passato agiscono in noi. Esse sono come due correnti. Le forze del Futuro sembrano attirarci verso la nostra migliore evoluzione, mentre le forze del passato sembrano spesso esercitare una forma di resistenza che talvolta ci inchioda ad un sentimento di impossibilità. Con le sue conseguenze a traumi e blocchi il passato sembra voler sbarrare il passo a tutti gli arcobaleni del Futuro. Ma cos’è veramente il momento Presente se non la vera possibilità di incontro di queste due correnti?
Ciò che del Passato è bloccante desidera la nostra migliore evoluzione esattamente quanto il Futuro. E ciò che dal Futuro ci chiama verso il nostro più alto sviluppo non ci chiede di operare un salto magico in un mondo incantato: chiede che QUI e ORA io sia capace di trasmutare le forze del Passato in una fioritura luminosa. Mi sta chiedendo di operare una trasformazione della materia dura di condizioni, traumi e ferite affinché io riesca a trarre da esse l’oro più prezioso e lucente.
Il solo laboratorio alchemico dove questa trasmutazione può avvenire è il momento Presente, è questo Tempo. Ebbene i Tarocchi ci parlano esattamente di questo Tempo, eppure ci aiutano a comprendere da quale condizione di base siamo informati e a quale possibile evoluzione siamo chiamati, anche rispetto ad un singolo problema o quesito. I Tarocchi sono con noi per soccorre la nostra Coscienza, laddove Passato e Futuro si incontrano armoniosamente in un incessante movimento che aspira al più alto Bene.